Circus
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IL CATALOGO
“Silenzioso nasce da dentro” è l’introduzione alla mia prima esposizione collettiva. “Tumultuoso scalcia, urla, nasce e partorisco” il mio primo clown per dare il via ad una grande giostra che fa girare, sorridere, emozionare un intero circo. CIRCUS è la mia casa, il mio condominio, il mio quartiere, la mia città, il mio mondo. Il mondo intero è un circo. A me, a tutti noi spetta solo scegliere quale maschera indossare, quale o quanti colori far corrispondere alle nostre sensazioni, che siano di un solo, piccolo momento o di una vita intera. Ogni colore, ogni fantasia, ogni piccola riga rappresentano uno stato d’animo, un’emozione particolare. Luci e ombre, colore in eccesso o assenza di esso, abiti ricalcati e sovrapposti. E poi c’è il trucco sul volto, da stratificare o alleggerire. Esagerare o sottrarre, come un gioco anche questo. Un gioco sottile, fatto d’incanto tra il chiaro e lo scuro, come se abili paraventi fossero in grado di setacciare piccoli spazi del nostro io, con la cura di lasciar passare dolcemente la piccola luce dell’anima. Mi delizio tra innumerevoli strumenti amici; brillantini, rossetti, nasoni, sfumature e parrucche, scarpe giganti e vestiti ingombranti. E’ tutto un tripudio di eccesso, un valzer del tanto, del troppo e di più che danza sempre e solo intorno alla piccola anima fragile e nuda che, in silenzio, come una grande mamma ascolta e accoglie le varie, innumerevoli sfumature del mio sentire e dei miei occhi, unica finestra aperta che ne svela a tratti in maniera delicata, altre volte dirompente e violenta la mia vera natura. Guardami! Sono io, sono qui. Impastata di me e di noi. Sono tanti i pagliacci che animano la mia vita, innumerevoli forme connesse in un unico sguardo, accompagnato da ricordi, persone che ho sulla pelle o che hanno lasciato un segno nella mia vita, emozioni provate, sognate, represse. Animali e scimmie, istinto e ignoto, gioco e realtà, pace e ingiustizia. Tutto corrisponde a infiniti riflessi di emozioni ed esperienze, come un girotondo vorticoso che al centro rimanda sempre e solo all’anima più profonda. Occhi nudi, sbavati o limpidi che puntano al cuore, lo penetrano lo afferrano e non lo lasciano più, perché in fondo i clown, con le loro innumerevoli maschere sono la chiave di accesso allo strato più profondo e vero dell’anima, fatta di sorrisi esagerati o soltanto accennati misti a lacrime timide e nascoste che esplodono in un grande silenzioso sguardo sul cuore. Agata Maria Spampinato